Piena soddisfazione della Confederazione per la tempestiva decisione, ma restano le critiche per un'imposta iniqua e penalizzante per l'agricoltura
La Cia dell'Umbria torna a chiedere ai Comuni di riconsiderare la Tasi per le aree agricole e marginali la cui redditività viene ulteriormente tagliata da questa nuova tassa. Rimane, infatti, aperta la questione legata ai fabbricati rurali strumentali che vengono inclusi tra gli immobili da tassare indipendentemente dalla loro ubicazione e destinazione; queste strutture, perciò, subiscono il prelievo anche se si trovano in territori montani o svantaggiati che né l' Ici né l'Imu hanno mai sottoposto ad imposizione fiscale. Una sperequazione del tutto evidente che penalizza chi vive ed opera in campagna, mettendo a repentaglio un numero considerevole di imprese agricole nella nostra regione. Per questo la Cia dell'Umbria rinnova la pressante richiesta alle forze politiche, all'Anci ed alle amministrazioni competenti di rivedere tale scelta ingiusta. A proposito di Tasi, tuttavia, la Cia esprime soddisfazione per
la positiva soluzione di una questione che ha riguardato il comune di
Bettona. La Cia aveva contestato, in data 7 ottobre con una nota inviata all'Amministrazione comunale, l'iniziale richiesta di far pagare la Tasi entro il 16 ottobre con le aliquote deliberate, essendo tale scelta in contrasto con la normativa di
riferimento. Infatti la Confederazione aveva fatto rilevare che, non essendo stato pubblicato al 18 settembre il testo della relativa delibera comunale nel portale web del federalismo fiscale – come invece impone il comma 688,
articolo 1 della legge 147/2013 - il versamento
della TASI deve essere effettuato in un'unica soluzione entro il 16
dicembre applicando l'aliquota base dell'1 per mille. La Confederazione italiana agricoltori plaude, pertanto, all'iniziativa del Comune di Bettona che ha prontamente accolto la sua tesi, peraltro sostenuta unicamente a tutela dei propri associati ed assistiti.
Perugia, 14 ottobre 2014