Un impegno concreto per celebrare l'8 marzo. Le imprenditrici agricole di Cia Umbria scendono al fianco delle donne vittime di violenza che si trovano sul territorio regionale, grazie alla sottoscrizione di un Protocollo d'intesa tra Donne in Campo e l'Associazione Liberamente Donna, che gestisce i centri antiviolenza residenziali 'Catia Doriana Bellini' di Perugia e 'Liberetutte' di Terni, il centro antiviolenza servizio Telefono Donna a Perugia, il servizio di pronta emergenza a Perugia e lo sportello antiviolenza di Foligno.
Le iniziative di collaborazione e la Convenzione per le pratiche fiscali
Una collaborazione che mette in calendario una serie di iniziative per contribuire al percorso di uscita dalla violenza di tante donne. Violenza che, non di rado, quando si parla di quella intrafamiliare, coinvolge anche i figli. La collaborazione nasce dall'idea di poter sfruttare l'ambiente rassicurante di un contesto agricolo per sviluppare percorsi ed attività mirate a sostenere l'autodeterminazione e l'autonomia delle donne e la serenità e la crescita di minori vittime di violenza assistita.
Attraverso il protocollo d'intesa potranno, tra le altre cose, essere attivati percorsi di inserimento lavorativo, corsi di formazione, laboratori di educazione alimentare per una spesa consapevole e sostenibile, laboratori sul sostegno alla genitorialità e fattorie didattiche. Il protocollo d'intesa prevede, inoltre, una convenzione tra Cia- Agricoltori Italiani dell'Umbria e Liberamente Donne al fine di agevolare quelle pratiche fiscali relative ai servizi alla persona spesso difficili.
I dati dei Centri Antiviolenza dell'Umbria
Un atto di impegno civico che chiama a fare la sua parte anche l'agricoltura al femminile verso una vera e propria emergenza sociale. In Umbria si contano 599 richieste di aiuto ai Centri Antiviolenza nel 2018 (209 donne accolte su Terni e 390 su Perugia), mentre sempre lo scorso anno sono state ospitate nelle strutture residenziali 31 donne e 44 minori (19 donne e 29 minori su Perugia e 12 donne e 15 minori su Terni).
"Le donne nel contesto agricolo - ha commentato la presidente Donne in Campo Umbria Maria Vigilante alla sottoscrizione del protocollo d'intesa – sono un valore aggiunto. Il loro 'saper fare' si è tradotto concretamente in innovazione, multifunzionalità e resilienza. Con questo accordo le imprenditrici agricole dell'Umbria dimostrano anche di 'saper essere' presenti e concretamente attivi nel sociale, con e per le donne e i loro figli che vivono momenti spesso drammatici".
"Siamo felici di questa nuova e proficua collaborazione - ha dichiarato Elena Bistocchi, presidente di Liberamente Donne - . Da sempre per noi è un obiettivo riuscire a creare una 'rete' nell'interesse di donne e minori. È un'opportunità che creerà occasioni di reinserimento lavorativo e attività, da quelle ludiche a quelle laboratoriali, per donne e minori. Importante è, inoltre, la convenzione che sottoscriviamo con Cia- Agricoltori Italiani dell'Umbria, la quale metterà a disposizione delle donne servizi e agevolazioni. La violenza contro le donne ha mille volti e molteplici espressioni e si combatte in altrettanti modi. Tutte noi - ha ribadito la presidente Bistocchi - possiamo essere vittime: non esistono categorie di donne più o meno a rischio di altre, non c'è distinzione di estrazione sociale, istruzione o età. Oggi - ha concluso - voglio ringraziare la Cia- Agricoltori Italiani dell'Umbria per aver scelto di percorrere con noi la strada del contrasto alla violenza di genere".
Le imprese agricole femminili in Umbria (dati Unioncamere)
Secondo Unioncamere Umbria, a dicembre del 2018 si contano 5.620 imprese agricole 'rosa' registrare alle Camere di Commercio della regione, rispettivamente 4.379 su Perugia e 1.241 nella provincia di Terni (in totale 5.589 imprese attive), con 21 nuove iscrizioni totali sulle due province e 46 cessazioni, solo nell'ultimo trimestre 2018.
L'esercito delle donne in campo agricolo è la seconda voce per importanza numerica, dopo il settore commercio e prima del manifatturiero.