Presente all'Assemblea elettiva, riunita a Roma, anche la delegazione Cia Umbria con il presidente Matteo Bartolini. L'imprenditore vitivinicolo modenese succede a Dino Scanavino
Roma, 21 maggio - Cristiano Fini è il nuovo presidente nazionale di Cia-Agricoltori Italiani. Imprenditore modenese, di Castelfranco Emilia, 50 anni, è stato nominato il 20 maggio dall'VIII Assemblea elettiva, riunita a Roma presso il Teatro Eliseo e composta da 399 delegati, in rappresentanza dei quasi 900 mila iscritti in tutt'Italia. Presente anche la delegazione di Cia Umbria, con il presidente Matteo Bartolini.
Fini, agrotecnico, è il titolare di un'azienda agricola e vitivinicola con 13 ettari investiti a vigneto biologico, già presidente di Cia Emilia-Romagna dal 2018 e, precedentemente, di Cia Modena. Fa parte del Consiglio di amministrazione di Cantine Riunite Civ ed è stato membro della Giunta Camerale di Modena. Ora sarà alla guida della Confederazione per i prossimi quattro anni, succedendo a Dino Scanavino, al vertice di Cia negli ultimi 8 anni.
"Stiamo attraversando una fase davvero complicata: la pandemia, la guerra, i rincari eccezionali delle materie prime, il rischio di una crisi energetica e alimentare, i cambiamenti climatici. Eppure -ha spiegato Fini- il nostro settore, con tutte le difficoltà resta uno dei cardini dell'economia nazionale. Il valore aggiunto dell'agricoltura italiana, pari a 33 miliardi circa, resta il più elevato dell'Ue. Il sistema agroalimentare, nel suo insieme fa il 15% del Pil. Ecco perché possiamo e dobbiamo lottare, rimettendo al centro le nostre priorità, le nostre battaglie".
Tra le azioni prioritarie menzionate dal neo eletto presidente Fini la necessità di una politica energetica nazionale ed europea che cerchi di calmierare i costi e le speculazioni, oltre a misure a sostegno delle filiere produttive, messe in ginocchio dai rincari produttivi e dall'instabilità dei mercati; ma anche un reddito equo per gli agricoltori, investimenti nella ricerca per dotare il settore di strumenti innovativi contro il climate change, con riferimento al miglioramento genetico in ottica sostenibile, assicurazioni e fondo mutualistico nazionale per affrontare le calamità.
E ancora, "l'urgenza della manodopera nei campi, l'accesso alla terra e al credito per il ricambio generazionale; la valorizzazione delle donne del settore che sono ormai il 30%; le pensioni giuste per chi ha passato tutta la vita nei campi". Infine, il numero uno di Cia nazionale ha puntato i riflettori anche sulle zone rurali, nelle quali "servono politiche e strategie: defiscalizzazione, connessione, sbloccare lo spopolamento e riportare persone e ricchezza. Sono le nostre rivendicazioni, come quella sulla fauna selvatica, con la riforma della legge 157 per tutelare l'agricoltura, mettere al sicuro strade e cittadini, salvare gli allevamenti suinicoli dal rischio PSA. Tutte sfide che dobbiamo portare avanti tenendo sempre insieme proteste e proposte".
La Cia dell'Umbria fa i migliori auguri di buon lavoro al nuovo presidente Cristiano Fini nell'ottica di una rinnovata e sempre più proficua collaborazione, per affrontare le sfide che ci attendono in questi anni cruciali di sviluppo economico del Paese.
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Emanuela De Pinto
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