Il settore vitivinicolo sta affrontando un'annata critica con il diffondersi di malattie fungine, come la peronospora che sta proliferando a causa del maltempo dei mesi precedenti, contribuendo a trascinare il comparto in una vera e propria emergenza, come sottolinea Roberto Di Filippo, imprenditore vitivinicolo biologico: "Con le condizioni climatiche avverse, si sono purtroppo verificate situazioni favorevoli agli attacchi fungini abbastanza importanti. In passato ci sono state criticità simili, ma sicuramente questo è un pessimo anno per le produzioni di vino.
"Per ciò che concerne il biologico ci sono poi situazioni diverse, a seconda delle zone e di molte variabili: in alcune aree umbre, ad esempio, le malattie fungine sono quasi nulle, mentre in altri casi ci sono perdite che vanno verso il 100 per cento, tant'è che in questi appezzamenti non si passerà a raccogliere le uve. Mediamente, reputo che ci siano perdite che si possano attestare intorno al 50 per cento".
"È quindi un'annata in cui il settore vitivinicolo, soprattutto biologico, è particolarmente penalizzato e di conseguenza anche i contributi accumulati nel corso degli anni vengono tutti 'rimangiati' per tamponare questa disastrosa situazione".
"A fronte di tutto ciò – conclude Di Filippo – è necessario guardare a politiche sul lungo termine con forme di intervento che possano garantire un aiuto concreto a tutti gli imprenditori colpiti. Bisogna inoltre fare molta attenzione a togliere quei pochi strumenti che ci permettano di controllare le malattie fungine, come il rame, che negli ultimi anni è stato sottoposto ad attacchi senza ragione".
Ma tutto il comparto vitivinicolo, anche quello 'tradizionale', non è stato risparmiato da questa calamità, come conferma anche Giovanni Dubini, imprenditore agricolo orvietano: "In Umbria si stanno verificando situazioni 'a macchia di leopardo' che stanno lasciando uno strascico pesante, andando ad incidere su quantità e qualità dei raccolti. È presto per calcolare l'entità effettiva dei danni che questa stagione instabile sta provocando, ma l'evidenza è sotto gli occhi di tutti".
Al fine di contrastare le problematiche in corso, Cia-Agricoltori Italiani dell'Umbria ha richiesto e si è dato l'avvio ad un tavolo tecnico di crisi del settore, poiché l'emergenza non riguarda solo la nostra regione e per questo occorre agire urgentemente mettendo in campo tutte le sinergie necessarie per una risoluzione efficace ed immediata.