Salvare patrimonio da 1.5 miliardi. Brugnoni: evitare il rischio spopolamento
Aiutare a fronteggiare l'emergenza e sostenere aziende e allevatori che vogliono rimanere sul territorio per ricostruire, "salvando" un sistema agricolo straordinario che, tra produzione e valore aggiunto, vale oltre 1,5 miliardi di euro. E che fattura circa 600 milioni solo con l'export dei prodotti d'eccellenza come quelli della Valnerina. Con questo obiettivo martedì 8 novembre il presidente nazionale della Cia, Dino Scanavino si è recato in Umbria, nelle zone terremotate tra Norcia e Castelluccio, per incontrare le imprese associate colpite dal sisma e raccogliere le loro istanze. Ad accompagnarlo il presidente regionale di Cia Umbria Domenico Brugnoni ed il direttore regionale Catia Mariani. La situazione è drammatica e le richieste degli agricoltori, che non vogliono abbandonare le loro aziende e i loro animali, sono chiare: con l'arrivo dell'inverno servono soluzioni immediate, visto che il 90 per cento delle strutture è danneggiato e il bestiame rischia di ammalarsi o morire a causa del freddo senza un ricovero adeguato. "Ci dicono che presto arriveranno i moduli abitativi temporanei per noi e le stalle mobili per gli animali -hanno detto gli allevatori a Scanavino- ma qui presto vuol dire ora, domani al massimo, perché con la pioggia e il gelo si fa sempre più fatica a resistere".
Mentre continuano sopralluoghi e segnalazioni, dal primo parziale bilancio dei danni nella regione risultano ad oggi 170 le aziende agricole coinvolte e 80 gli allevamenti danneggiati tra Norcia, Cascia, Monteleone di Spoleto e Preci. Resta, poi, il rischio di frane molto elevato a Norcia e Castelluccio con difficoltà enormi di circolazione nelle strade di accesso principali e in parte della viabilità minore. Solo per gli allevamenti ancora presenti a Castelluccio, si parla di 600 pecore, 100 bovini e una quarantina di cavalli. Per le greggi è previsto il rientro in transumanza, con camion scortati da mezzi di soccorso che provvederanno a portare a valle cavalli e bovini. Intanto cominciano a risolversi molti problemi relativi ad elettricità e acqua: i tecnici dell'Enel hanno provveduto agli allacci necessari, mentre con Vus-Valle Umbra Servizi si è potuta garantire la fornitura di acqua con autobotti per abbeverare gli animali, necessaria ancora finché non saranno ripristinate le sorgenti. "Bisogna fare presto -ha ribadito il presidente nazionale della Cia-. Monitoreremo la situazione affinché le misure previste dal governo siano attuate urgentemente e continueremo con le nostre azioni di sostegno alle aziende dei territori dell'Appennino centrale colpiti dal sisma, anche con l'apertura di un conto corrente dedicato. Perché soltanto creando le condizioni per aiutare gli agricoltori a superare l'emergenza, rimanendo sul posto, sarà possibile mantenere vivo il tessuto economico e sociale delle aree terremotate, visto che si tratta di zone a fortissima vocazione rurale."
Per il presidente regionale Brugnoni "è necessario dare priorità agli interventi di sostegno alle aziende agricole e zootecniche, così duramente colpite, anche per evitare il rischio di abbandono di interi territori e la conseguente dispersione di un patrimonio inestimabile di competenze e conoscenze conosciuto ed apprezzato in tutto il mondo."