Sparito dalla mini-manovra l'emendamento per finanziare il sistema dei Consorzi Agrari
Sarebbe stato uno schiaffo insopportabile per gli agricoltori italiani chiamati ad affrontare continue emergenze. Infatti, un emendamento del Governo contenuto nel testo della "mini-manovra" avrebbe disposto un nuovo finanziamento al sistema dei Consorzi agrari. Un meccanismo che già dall'esperienza Federconsorzi aveva generato sperpero di risorse pubbliche e nessun vantaggio per agricoltori e cittadini. Di fronte a questo assurdo emendamento la Cia ha subito mostrato netta contrarietà e ottenuto il ritiro della disposizione. I fondi che avrebbero garantito la copertura di quanto previsto nell'emendamento, dovrebbero invece essere destinati a emergenze ben più stringenti, magari iniziando a dare risposte concrete alle aziende colpite dai terremoti. Infatti Umbria, Marche, Abruzzo e Lazio sono in attesa che si realizzino le promesse fatte dalle Istituzioni, ormai molti mesi fa. Appare assurdo il reiterato tentativo di foraggiare i Consorzi Agrari che hanno prodotto un buco di 89 milioni di euro solo nel periodo 2011-2015. Perdite che si sommano ai tanti miliardi di lire che andarono in fumo nella gestione di Federconsorzi negli anni '80. Scampato questo "pericolo" la Cia continuerà a vigilare affinché non si trovino altre strade per rimettere in piedi carrozzoni che privilegiano gli interessi di pochi a svantaggio della collettività. Da un'analisi preliminare che la Cia ha condotto sui bilanci di 21 consorzi agrari e 1.432 imprese private attive (cooperative e società di capitali) operanti nella distribuzione di mezzi tecnici per l'agricoltura e nella gestione di prodotti agricoli, è emerso che molte risorse pubbliche destinate a tutti gli agricoltori, servono invece per perpetuare inefficienze e scandalose gestioni di un sistema obsoleto e inutile per il settore. E' dimostrato, senza alcuna possibilità di smentita, che nel 2015 i Consorzi agrari perdevano 16,6 milioni di euro; le imprese private, che remuneravano i prodotti agricoli allo stesso livello di prezzo, guadagnavano 139 milioni di euro. Tutto ciò mentre lo scorso anno i prezzi pagati agli agricoltori hanno perso il 5% e i redditi agricoli italiani sono crollati dell'8% a fronte di una media UE del -2%. In un contesto di leggera ripresa dell'economia nazionale l'agricoltura ha ceduto il 5%del suo valore aggiunto. Quindi risorse vadano agli agricoltori e non ad Enti inutili.
06/01 2017