Il Presidente Bartolini: "Basta sanatorie, serve una vera politica migratoria europea. Meno toppe, più programmazione"
Montone - "L'agricoltura latifondista non aperta alla multifunzionalità, alla ricerca, all'innovazione tecnologica, perdendo il trasferimento nel sistema produttivo ha perso anche la sostenibilità economica, e oggi sopravvive solo con l'ausilio di manodopera sottopagata. Il Covid ci ha trovati impreparati anche su questo, e abbiamo optato per una sanatoria che, già solo nel senso letterale del termine, va a sanare qualcosa che di fatto è illecito e sconveniente. Ma, come Cia, preferiamo una visione progettuale che punti a una politica migratoria europea efficace per tutti; non basta metterci una toppa all'ultimo secondo, serve una riforma di sistema che coinvolga l'intera Europa e che risolva, al contempo, il problema del 'giusto prezzo' al produttore. Dove questo non è riconosciuto, altri modelli agricoli rischiano di creare sacche di caporalato che va combattuto, per difendere la dignità dei braccianti". Così il Presidente Cia Umbria, Matteo Bartolini, nel suo intervento durante il seminario 'Migranti 2020. Caporalato: lavoratrici e lavoratori vittime di vecchie e nuove forme di sfruttamento' che si è tenuto nei giorni scorsi in occasione dell'Umbria Film Festival, a Montone, sotto la direzione artistica di Vanessa Strizzi, la direzione organizzativa di Chiara Montagnini e Marisa Berna, e la presidenza del regista Terry Gilliam.
Partendo dai saluti del sindaco di Montone Mirco Rinaldi, il seminario che ha avuto luogo nella chiesa Museo di San Francesco e organizzato dall'Associazione Umbria Film Festival, dal Comune ospitante e da Alisei Cooperativa, ha preso in esame la legge 199/2016 sul caporalato e l'art 103 del Decreto Rilancio. All'incontro hanno preso parte anche il vice presidente della Giunta Regionale, nonché Assessore all'Agricoltura della Regione Umbria Roberto Morroni, i rappresentanti Cgil, Cisl e Uil Umbria, studiosi di livello europeo, protagonisti e testimoni. A coordinare l'incontro Carla Barbarella, curatrice della Ricerca: "Lavoro sì, Caporalato no".
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Emanuela De Pinto
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