La ricognizione dei danni effettuata da Cia Agricoltori Italiani dell'Umbria mette in luce molte criticità.
"Produzioni minori in termini di quintali e qualità inferiore che mettono a rischio la sostenibilità economica di tantissimi imprenditori agricoli".
PERUGIA - Piogge persistenti da troppo tempo che hanno causato situazioni molto difficili nei campi e nelle vigne di molti agricoltori. La mappa dei danni tocca l'Umbria tutta, da nord a sud, come raccontano i produttori agricoli locali. Nemmeno il clima favorevole di questi giorni, che ha visto le temperature in salita e lo stop alle piogge, potrà migliorare la situazione attuale.
E' quanto viene illustrato da una prima ricognizione effettuata da Cia Agricoltori Italiani dell'Umbria sulle problematiche che si sono manifestate nei vari territori.
"A causa delle problematiche ambientali – spiegano da Cia Umbria - è oramai realtà l'incubo di produzioni minori in termini di quintali e qualità inferiore del prodotto. Questo significa sostenibilità economica a rischio per tantissimi imprenditori agricoli. Difficoltà che si acutizzano quando gli agricoltori hanno difficoltà a trovare la disponibilità delle aziende assicuratrici che offrono una compensazione finanziaria a chi viene colpito dai disastri. Come, ad esempio, nel caso dei cereali dove risulta dove l'utilizzo di fitofarmaci per contrastare l'espulsione di malattie risulta impossibile, visto che la trebbiatura è alle porte e il prodotto rischierebbe di avere residui nel raccolto". Ecco perché, come sottolinea Cia, occorre un piano condiviso con il mondo assicurativo per garantire maggiori tutele alle imprese con polizze costruite sulla base delle necessità degli agricoltori.
"I campi di grano sono completamente allettati – ha spiegato Patrizia Corsetti dell'impresa agricola Foglia a Montecastrilli - , compressi sotto il peso della pioggia che non ha quasi mai dato tregua, e la presenza di acqua e umidità presenta il rischio di raccolti marciti e le condizioni ideali per la diffusione di patogeni fungini, come la ruggine. Con poca esposizione al sole e tanta acqua, le spighe del grano risultano essere povere, e questo significa meno chicchi e una conseguente produzione inferiore".
Non meno grave la situazione nelle colture foraggere. "La preoccupazione è tanta – spiega Marita Florentina Lucia Catana della società semplice agricola Catana a Narni, nel Ternano - . Il prodotto è seriamente compromesso, per ora possiamo dire che è a rischio non solo la produzione, ma anche la qualità del prodotto".
Ancora più critica la situazione nella coltivazione del trifoglio, destinato alla produzione di foraggi e utilizzato nella rotazione colturale. "Non è stato possibile fare il primo stralcio - racconta Raffaele Antonini della società agricola Il Monico sempre nel Ternano– le difficoltà riscontrate hanno messo a rischio la resa e la qualità del prodotto".
Per le aziende zootecniche il danno sul fieno è enorme a causa del protrarsi delle piogge che hanno fatto essiccare gli erbai sul campo, rendendoli quasi inutilizzabili per alcune tipologie di allevamenti.
La ricognizione di Cia ha messo in luce anche le problematiche nel settore del tabacchicolo. "La pioggia di queste settimane ha causato forti ritardi impendendo a tratti il trapianto – ha detto Luca Focaccetti produttore di tabacco, grano e vino a Umbertide - . Ritardare il trapianto significare ritardare il ciclo della coltura e avere un prodotto di qualità inferiore a quelle maturate prima".
Di sicuro la pioggia, l'umidità ha portato tante infestanti, quindi più in generale avremo un prodotto più "sporco" che andrà lavato, pulito meglio con maggiori costi.
Uno sguardo anche alle coltivazioni cerealicole. "Con le piogge dei giorni scorsi appena arriverà il caldo ci sarà un'esplosione di malattie funginee che porterà grossi danni alle rese e alla qualità, con significativa riduzione del prezzo di vendita – ha spiegato Fabrizio Busti, presidente di Cia Terni - . Grossi danni si trovano anche nei vigneti dove, le lunghe piogge, hanno dato il via all'esplosione di peronospera, impossibile da trattare".
Cia Agricoltori italiani dell'Umbria
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