È stato presentato a Perugia il rapporto annuale di Bankitalia 2022 "L'economia dell'Umbria". Per ciò che concerne il comparto primario regionale, i dati indicano come questo sia il settore più esposto ai rischi dovuti al cambiamento climatico, con un calo significativo dei principali raccolti, su cui ha pesato la maggiore frequenza e intensità di eventi estremi legati al maltempo.
Anche gli investimenti innovativi sono poco diffusi in agricoltura, a causa dell'elevata età media degli imprenditori, del grado d'istruzione ancora modesto e dello scorso ricambio generazionale, oltre che della ridotta presenza femminile.
Inoltre, i rischi connessi alla transizione energetica, divenuta più urgente a seguito dei forti rincari delle relative materie prime e dell'esigenza di ridurre la dipendenza dalla Russia, sono particolarmente rilevanti per l'Umbria a causa degli elevati fabbisogni di energia.
Secondo i dati diffusi dalla Banca d'Italia, risulta inoltre che negli ultimi due decenni si è assistito ad un dimezzamento del numero di aziende agricole con un 20 per cento di terreni abbandonati, rispetto al 4,9 per cento della media nazionale.
Infine, si è registrato un aumento del reddito per elevato sostegno pubblico: 57 per cento contro il 45 per cento del 2008/10 e una media nazionale del 34,4 per cento.