Cia Umbria: "Bene l'apertura verso le richieste degli allevatori, ma servono incentivi per trasformare il problema in risorsa. L'agricoltura non può essere l'unico imputato"
Perugia - Rivedere le zone vulnerabili da nitrati (ZVN) e ripensare all'utilizzo virtuoso dei reflui per farne una risorsa in un'ottica di vera economia sostenibile. Sono le proposte che CIA-Agricoltori Italiani dell'Umbria ha portato al tavolo regionale, convocato dall'Assessore all'Agricoltura Roberto Morroni, dopo l'allarme lanciato dagli imprenditori agricoli del comparto zootecnico sulla delibera regionale dello scorso dicembre in materia di acque reflue. La Regione ha ampliato le ZVN aggiungendo 10 nuove aree in tutta l'Umbria, per una superficie totale di 104.884 ettari, di cui ben 64.776 di nuova individuazione. Un colpo al comparto zootecnico che si vede ridurre gli spazi necessari all'utilizzazione agronomica dei reflui stessi.
"Giudichiamo positivo il confronto con l'Assessore Morroni - ha detto Mirco Biocchetti, Responsabile settore zootecnia Cia Umbria – che ha assicurato un'apertura alle nostre istanze. Già la prossima settimana verrà convocato un altro tavolo per studiare soluzioni sui prossimi interventi normativi in materia, dal momento che al vaglio ci sono ulteriori 15 zone vulnerabili che l'Arpa deve ancora valutare". La delibera regionale non fa che seguire la direttiva europea Nitrati di 30 anni fa (1991) che mira a prevenire l'inquinamento delle acque sotterranee e superficiali provocato dai nitrati provenienti da fonti agricole.
"In questi anni molte sono state le buone pratiche realizzate dalle nostre aziende per affrontare il problema, - prosegue Biocchetti – ma è altrettanto vero che la normativa per i nostri agricoltori è fortemente limitante: farsi carico dei reflui significa subire tutta una serie di controlli e di aspetti burocratici asfissianti, se a questo aggiungiamo una sempre minore disponibilità dei terreni, allora si capisce quanto la delibera sia paralizzante per gli allevatori umbri".
Da un lato, quindi, chiediamo di intervenire dando maggiore respiro alla zootecnia, traino dell'agricoltura umbra nonostante la crisi del consumo di carne, dall'altro auspichiamo incentivi, attraverso il PSR, per permettere alle aziende di trasformare il problema in risorsa. Ad esempio, reflui che diventano bio metano o energia elettrica green". Altra istanza di Cia è studiare nel dettaglio le cause che provocano inquinamento. "Il primo imputato è sempre la zootecnica, - ha affermato Biocchetti - eppure ci sono zone dove è altissimo l'impatto dei reflui che arrivano da scarichi civili, dove i controlli sono scarsi o inesistenti. Un esempio è Petrignano d'Assisi, dove 10 anni fa il problema dei reflui portò alla chiusura di tutti gli allevamenti suini. Ad oggi, nella stessa zona, i parametri di inquinamento secondo Arpa restano alti. A chi imputiamo la colpa?" "La nostra richiesta è quindi partire dal monitoraggio e dal controllo, - conclude Biocchetti di Cia Umbria - interpretare i dati che già abbiamo, e studiare soluzioni per affrontare la questione come opportunità di crescita e sviluppo sostenibile per tutti".
Per approfondimenti o interviste:
Emanuela De Pinto
Ufficio Stampa Cia Umbria
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"L'etichetta: un contratto tra produttore e consumatore"
NEL 2019 CIRCA 12.000 CONTROLLI IN ITALIA, DI CUI OLTRE 3000 NEL LABORATORIO DI PERUGIA
Il Direttore ICQRF Mipaaf Umbria e Toscana Schiavone: "Svolta epocale per la tutela del Made in Italy, sanzioni più aspre e reati penali"
Il Presidente CIA Umbria Bartolini e il Direttore Motta: "Interveniamo a tutela del reddito degli agricoltori con la corretta informazione. Giusto distinguere chi sbaglia per inadempienza e chi, invece, commette frode in modo intenzionale e consapevole"
Perugia - "L'etichetta: un contratto tra produttore e consumatore" è il titolo dell'incontro che Cia-Agricoltori Italiani Umbria ha ideato e promosso in collaborazione con l'ICQRF Mipaaf - Ispettorato Centrale Tutela della Qualità e Repressione Frodi dei prodotti agroalimentari. Il seminario si è tenuto questa mattina nella sede regionale Cia di Perugia, alla presenza del Direttore ICQRF Umbria e Toscana Salvatore Schiavone, della Direttrice del Laboratorio ICQRF Umbria e Toscana Stefania Carpino, del Responsabile ICQRF di Perugia Antonio Morabito, e degli ispettori ICQRF di Perugia Gabriella Manfredi, Marilena Gattobigio e Michela Tironzelli. A fare gli onori di casa il Presidente Cia Umbria Matteo Bartolini e il Direttore Alfonso Motta.
Una giornata di confronto per coadiuvare gli imprenditori agricoli nell'elaborazione di etichette chiare, corrette e complete in ogni parte, approfondendo la conoscenza delle nuove normative così da evitare errori che hanno come conseguenza pesanti sanzioni, avere un quadro esaustivo sul rischio di frodi e contraffazioni dei prodotti agroalimentari 'Made in Italy' e, non da ultimo, accompagnare i consumatori verso una spesa più consapevole.
Qualità, brand distintivo, innovazione e sostenibilità economica, in riferimento al lavoro presentato dall'ICQRF, sono stati i punti su cui ha voluto focalizzare l'attenzione l'Assessore all'Agricoltura della Regione Umbria, Roberto Morroni, presente all'incontro per i saluti iniziali.
"Come Cia – ha detto il Direttore regionale Alfonso Motta – interveniamo a tutela del reddito degli agricoltori sia in forma diretta, come con la consulenza sui bandi per gli investimenti e il Psr ad esempio, sia modo indiretto evitando indebolimenti finanziari che sviliscono la qualità dell'impresa. Nel caso di sanzioni ICQRF le multe arrivano anche a 50mila euro: questo può portare nel caso di piccole aziende, specie quelle giovani, alla chiusura della stessa impresa o al blocco degli investimenti, che significa comunque uscire dal mercato. Il nostro scopo è mettere al sicuro l'impresa agricola per fare in modo che quella mole di fascicoli aperti sulle inadempienze e le multe per etichette non corrette venga ridotto quanto più possibile".
Qual è il ruolo dell'ICQRF e il valore di iniziative come questa? "L'obiettivo del seminario di oggi, ideato grazie alla preziosa collaborazione di Cia-Agricoltori Italiani dell'Umbria, - ha sottolineato il Direttore ICQRF Mipaaf Umbria e Toscana Salvatore Schiavone - è quello di far conoscere la struttura del nostro Dipartimento Mipaaf a tutti gli utenti, incluso il consumatore finale. Ci stiamo preparando ad una svolta epocale: in Parlamento è attualmente in discussione il Disegno di Legge per la modifica del sistema sanzionatorio circa i reati previsti dal codice penale, art. 515 e 517, per le frodi sul commercio dei prodotti agroalimentari. Il progetto di riforma, ultima riunione il 29 dicembre 2019, inasprisce le pene per la contraffazione, in vista di una maggiore tutela del Made in Italy: si prospetta un adeguamento alla tutela comunitaria simile a quella che avviene per l'ambiente. Alla luce di questa svolta che dovrebbe avviarsi entro il 2020, incontri come quello di oggi sono fondamentali per accrescere la consapevolezza di come l'etichetta sia solo una parte di un processo delicato e complesso, che non permette margini di errore. Ecco perché il ruolo che l'ICQRF svolge quotidianamente è a garanzia della salute, del benessere e dell'economia di tutto il territorio".
Durante l'incontro sono stati resi noti anche i primi dati, parziali e non ancora definitivi, sui controlli che l'ICQRF ha svolto nel 2019, in Umbria e Toscana:
• in totale 3800 controlli, di cui 2050 esterni (sopralluoghi nelle aziende e verifiche in loco) e 1750 interni (verifiche sul commercio elettronico, controlli sui registri telematici obbligatori in alcuni settori agroalimentari quali olio, vino, latte e carne, elaborazione dati e controlli incrociati sulle banche dati disponibili in rete).
Su tutto il territorio nazionale i 5 Laboratori ICQRF (Perugia, Catania, Salerno, Conegliano, Modena) hanno analizzato nel 2019 più di 12.000 campioni di alimenti e prodotti ad uso agrario, oltre 3000 solo nel Laboratorio di Perugia, di cui circa 1000 i campioni provenienti da Umbria e Toscana.
"Il laboratorio di Perugia è di riferimento per tutto il territorio nazionale per il settore lattiero-caseario e il settore olio, ma vengono analizzate presso il nostro laboratorio anche altre categorie merceologiche, quali vino e miele, oltre ai prodotti certificati biologici. – ha sottolineato la Direttrice del Laboratorio ICQRF Umbria e Toscana Stefania Carpino – Inoltre, pervengono a noi anche altri campioni e segnalazioni di altri paesi altri Paesi, per il controllo di alcuni prodotti italiani che non vengono ritenuti conformi alla normativa. Abbiamo una fitta programmazione annuale che ci impone un certo numero di controlli e analisi l'anno, oltre agli extra che ci arrivano da Procure, Dogane e Nas".
"Questo primo seminario, che è solo un primo di altri appuntamenti che seguiranno con l'ICQRF, - ha sottolineato il Presidente Cia Umbria Matteo Bartolini - è un modo per rinnovare, alla luce delle nuove normative stringenti e una burocrazia sempre più asfissiante, il ruolo dei corpi intermedi per far conoscere e comunicare le leggi in vigore. I nostri produttori agricoli devono essere affiancati nella conoscenza delle norme, data la complessità della materia, anche per poter garantire al consumatore finale la genuinità di ciò che porta in tavola, vale a dire i nostri prodotti tipici e le nostre abilità come artigiani dell'agroalimentare. Inoltre, l'incontro con gli ispettori e i dirigenti ICQRF sollecita anche una riflessione sulla differenza che dovrebbe esserci tra chi spesso si ritrova vittima per una semplice inadempienza, per mancanza di comunicazione e chi, invece, commette frode in modo intenzionale e consapevole".
Presenti in sala il Comandante del Nas Umbria Giuseppe Schienalunga,la Presidente del Tribunale di Perugia Mariella Roberti,il Prefetto di Perugia Claudio Sgaraglia, i vigili della Polizia Municipale di Perugia Marcello Fagioli e Gianluca Coppini, il Comandante della Polizia Municipale di Spello Luigi Giordano, i giudici di pace del Tribunale di Perugia Serafina Liosi e Antonio Marchettoni, il Presidente della Federazione Dottori Agronomi e Forestali Umbria Francesco Martella, il Responsabile Settore Agroalimentare Associazione Konsumer Flavio Biondi, il Presidente Consorzio Vini Amelia DOC Stefano Grilli, i rappresentanti del Consorzio del Vitellone Bianco dell'Appennino Centrale IGP, del Consorzio tutela vini Trasimeno DOC e Consorzio Olio DOP Umbria.
N.B. Le dichiarazioni del Dr Schiavone, per disposizioni ministeriali, devono essere pubblicate sotto forma di 'domanda e risposta'. Grazie per la collaborazione.
Per approfondimenti e interviste:
Emanuela De Pinto
Festività 2019-2020
Augurandovi Buone Feste, vi informiamo che tutti gli uffici della CIA-Agricoltori italiani dell'Umbria resteranno chiiusi nei giorni martedì 24 e venerdì 27 dicembre