Prima riunione operativa della presidenza del coordinamento tra Cia, Confagricoltura e Alleanza delle cooperative agroalimentari. Definito un documento di proposte da sottoporre all’attenzione dei candidati premier alle prossime elezioni politiche del 24 e 25 febbraio e ai segretari dei partiti.
Per i valori economici, produttivi e sociali che l’agricoltura rappresenta non è più sufficiente un ministero delle Politiche agricole. Nell’attuale difficile situazione e davanti alle prossime decisive sfide, a cominciare dalla Politica agricola comune, è sempre più indispensabile un ministero per lo Sviluppo dell’Agricoltura e dell’Agroalimentare, in modo da favorire la crescita e la competitività delle imprese. È questa una delle richieste contenute nel documento di proposte per nuove strategie di sviluppo agricolo e agroalimentare, da sottoporre all’attenzione dei candidati premier alle prossime elezioni politiche del 24 e 25 febbraio e ai segretari dei partiti, elaborato da Agrinsieme, il coordinamento che rappresenta le aziende e le cooperative di Cia, Confagricoltura e Alleanza delle cooperative italiane agroalimentari (che a sua volta ricomprende Agci-Agrital, Fedagri-Confcooperative e Legacoop-Agroalimentare), che ha tenuto oggi a Roma la prima riunione operativa della presidenza, dopo la presentazione ufficiale dei giorni scorsi. Nel corso della riunione - alla quale erano presenti il presidente di Cia Giuseppe Politi (coordinatore di Agrinsieme), di Confagricoltura Mario Guidi, di Fedagri-Confcooperative Maurizio Gardini, di Agci-Agrital Giampaolo Buonfiglio e di Legacoop-Agroalimentare Giovanni Luppi, e i rispettivi direttori generali - è stata evidenziata l’esigenza di una svolta nella politica agroalimentare in Italia, in grado di favorire la crescita e la competitività delle imprese e di valorizzare la qualità del “made in Italy”. Il documento di Agrinsieme mette l’accento sull’urgenza di una politica orientata alle imprese, nelle loro diverse articolazioni, aggregazioni e rapporti con il mercato. Obiettivo prioritario è quello di collocare le aziende agricole, le cooperative e il sistema agroalimentare nelle dinamiche della crescita per contribuire e partecipare all’auspicabile ripresa economica del Paese. Nello stesso tempo Agrinsieme conferma lo strumento della concertazione come prassi di responsabilità condivisa tra le Istituzioni e le parti sociali, nel rispetto delle reciproche competenze e senza confusione di ruoli.
Agrinsieme, in definitiva, individua alcuni obiettivi strategici come assi portanti di una nuova azione politica che favorisca “lo sviluppo dell’agroalimentare per la crescita del Paese”.