Mercoledì a Perugia si parlerà di applicazione della politica agricola comune.
In primo piano gli Aiuti diretti agli agricoltori e il Psr 2014-2020

Nella mattinata di mercoledì 10 dicembre si terrà a Perugia in via Pellas, presso il Centro congressi della Camera di Commercio, un importantissimo convegno per approfondire tutte le problematiche riguardanti l'applicazione, in Italia e in Umbria, della riforma della Politica Agricola Comune per il periodo 2014-2020. Organizzato dalla Cia-Confederazione italiana agricoltori dell'Umbria, l'appuntamento si preannuncia di notevole interesse non solo per gli imprenditori agricoli di tutti i settori produttivi, ma anche per professionisti e tecnici. Sono previste, infatti, le comunicazioni di alcuni tra i principali conoscitori della materia a livello nazionale, che affronteranno sia le questioni riguardanti gli Aiuti Diretti (1° pilastro della PAC) sia quelle relative al nuovo Programma Regionale di Sviluppo Rurale (2° pilastro), pronti a chiarire tutti i dubbi e le perplessità dei presenti. Il convegno, che sarà coordinato dal direttore della Cia dell'Umbria Catia Mariani e concluso dall'assessore regionale all'Agricoltura Fernanda Cecchini, inizierà alle ore 9,30 con i saluti di Giorgio Mencaroni, presidente della Camera di Commercio di Perugia e del presidente regionale della Cia Domenico Brugnoni. Le comunicazioni saranno svolte da: Fabio Raccosta della Cia Nazionale; Ciro Becchetti, dirigente della Regione Umbria; Mauro Serra Bellini del Ministero delle Politiche agricole. La scelta del momento di svolgimento del convegno non è stata casuale; infatti solo recentemente sono stati pubblicati dal Mipaaf e da Agea i primi provvedimenti attuativi della Riforma della Pac per il periodo 2014-2020. Si tratta di importantissime novità che, il 10 dicembre, saranno per la prima volta oggetto di discussione in Umbria.

Perugia, 5 dicembre 2014

 

Invito 10 dicembre

Successo della 1a Conferenza economica di Agrinsieme.
Confronto con 5 ministri. Grande partecipazione anche dall'Umbria
Perugia-21 novembre 2014. Alla conferenza economica di Agrinsieme, il coordinamento tra Cia, Confagricoltura e Alleanza delle cooperative agroalimentari che, a sua volta, ricomprende Agci-Agrital, Fedagri-Confcooperative e Legacoop Agroalimentare, era presente la maggior parte dell'agricoltura italiana e dell'agroalimentare, la più avanzata, la più innovativa. Era un evento atteso. Sala gremita, oltre 2500 presenti, molti gli imprenditori in piedi, alcuni dei quali hanno dovuto seguire lo svolgersi dei lavori nel foyer dell'Auditorium dalla Tv a circuito chiuso. Semplificazione, aggregazioni, riduzione del cuneo fiscale e internazionalizzazione, più agricoltura per fermare il dissesto idrogeologico e il consumo del suolo. Questa la scommessa di Agrinsieme per un #campoliberofinoinfondo che è stata presentata nei giorni scorsi a Roma, nel corso della prima Conferenza economica di Agrinsieme, in un confronto con i ministri Poletti, Martina, Galletti, Lorenzin e Calenda, in un Auditorium della Conciliazione con migliaia di agricoltori provenienti da tutto il Paese. Massiccia anche la partecipazione dall'Umbria, con un'ampia rappresentanza di imprenditori agricoli arrivati con tre pulman organizzati dalla Cia-Confederazione italiana agricoltori e dalla Confagricoltura guidati dai presidenti e dai direttori regionali, rispettivamente Domenico Brugnoni, Marco Caprai, Catia Mariani e Alfredo Monacelli. Liberarsi in primo luogo dai "falsi miti" che connotano un'immagine del comparto agricolo oscurando altri pezzi di verità che si preferisce non mettere in luce. E poi superare oneri e costi della burocrazia, eliminare le strutture intermedie, aumentare la dimensione economica delle imprese, creare un'agenzia per l'internazionalizzazione dell'agroalimentare. Misure che hanno tutte un unico comune denominatore: liberare risorse utili per dare linfa alle imprese attraverso investimenti finalizzati alla crescita e allo sviluppo del comparto. È questa la strada che le Organizzazioni riunite in Agrinsieme (Confagricoltura, Cia e Alleanza delle cooperative agroalimentari) hanno illustrato a ben cinque esponenti del governo: i ministri del Lavoro Giuliano Poletti, delle Politiche agricole Maurizio Martina, della Salute Beatrice Lorenzin, dell'Ambiente Gianluca Galletti ed il viceministro dello Sviluppo economico Carlo Calenda. L'agroalimentare con il suo indotto è assai rilevante nel contesto dell'economia italiana; nel desolante panorama nazionale il settore è l'unico che, pur fra mille difficoltà, che "tiene botta"; e rappresenta una delle poche voci che mantiene con i suoi alti e bassi il segno "+" nelle esportazioni. "Siamo fermamente convinti -ha dichiarato il coordinatore di Agrinsieme Mario Guidi- che è proprio facendo leva sui suoi veri punti di forza che l'agroalimentare, in questa fase delicata, può essere determinante per l'economia italiana. C'è un enorme potenziale di crescita sui mercati internazionali, ma la forza del brand del made in Italy non è oggi supportata da una produzione e distribuzione altrettanto solide". Come è stato messo in luce nel Rapporto Agrinsieme-Nomisma "Operazione verità", nonostante le esportazioni agroalimentari italiane abbiano registrato una crescita negli ultimi 10 anni, la quota di mercato detenuta dall'Italia a livello mondiale è diminuita dal 3,3 al 2,6 per cento. E se gli scambi commerciali a livello internazionale dei prodotti agroalimentari sono triplicati, Paesi come Cina e Brasile sono cresciuti a ritmi molto più veloci del nostro. Per fortuna la domanda alimentare all'estero è in continua crescita. Se da un lato ci sono buone potenzialità di sviluppo tutte da cogliere, dall'altro le inefficienze di sistema sono altrettanto numerose e radicate. Ecco perché se davvero si vuole posizionare l'agroalimentare al centro del sistema economico e sociale non è sufficiente, secondo Agrinsieme, dare attuazione soltanto ad interventi specifici del settore. "È quanto mai imprescindibile – ha spiegato Guidi- un vero e proprio cambio di rotta per la sostenibilità e la continuità dell'agroalimentare italiano. Un cambio di rotta che faccia leva su un mix di scelte di contesto, macroeconomiche, logistiche, infrastrutturali ed ambientali". Alcuni esempi: in Italia il costo dell'autotrasporto è in media di 1,59 euro a chilometro, in Germania 1,35 euro e in Francia 1,32 euro. Il costo dell'energia elettrica per uso industriale in Italia è superiore del 30 per cento rispetto alla media europea. Notevoli anche i costi e i ritardi dovuti alla burocrazia: emblematico il numero dei giorni necessari per esportare via nave, che vanno dagli 8 del Regno Unito ai 9 della Germania, ai 10 di Francia e Spagna, per finire con i 19 giorni necessari per l'Italia. Necessario inoltre che vengano realizzati interventi, radicali e coraggiosi, nell'ambito del settore pubblico. C'è una complessità di soggetti che a vario titolo sono impegnati nel supporto al sistema agricolo e agroalimentare: il ministero delle Politiche agricole, le Regioni, gli altri dicasteri, insieme ad una serie di strutture intermedie, ossia di soggetti che un tempo svolgevano una funzione pubblicistica, ma che oggi appaiono superate e rappresentano spesso solo un onere in termini di costi sulle aziende e di appesantimento burocratico, facendo perdere ancora una volta competitività ed opportunità di mercato alle imprese agroalimentari. Altrettanto necessari appaiono poi gli interventi sul mercato del lavoro, cominciando dallo snellimento degli adempimenti amministrativi per la gestione dei rapporti di lavoro stagionali e di breve durata. Infine, c'è la strada maestra delle aggregazioni, che è uno dei pilastri su cui fonda il cambio di rotta tracciato da Agrinsieme. Le imprese che operano nel comparto alimentare sono troppo piccole. La superficie media delle imprese agricole italiane non supera gli 8 ettari ed è tre volte inferiore a quella della Spagna (24 ettari) e molto di sotto a quella di Francia (54) e Germania (56). Anche questo costituisce un forte limite nel momento in cui proprio alla dimensione aziendale sono correlate una serie di elementi centrali per la competitività delle imprese, in primis le capacità finanziarie e di investimento e la possibilità di rispondere ai volumi richiesti da grandi piattaforme logistiche e distributive. Il tessuto produttivo dell'agroalimentare italiano è troppo frammentato ed è per questo che Agrinsieme punta su un'agricoltura che opera in logiche di aggregazione e di filiera, sia consolidate sia nuove. Alcuni recenti dati elaborati dalla Commissione europea hanno dimostrato che nei Paesi in cui è maggiore la quota di mercato detenuta dalle cooperative agroalimentari, maggiore è anche il livello dei redditi degli agricoltori. In questo contesto, in Italia la cooperazione agroalimentare italiana svolge un ruolo di primissimo piano con quasi 6.000 realtà, 35 miliardi di euro di fatturato e quasi 100.000 occupati, veicolando circa il 38 per cento della produzione agricola nazionale. "E' da qui, da questo nuovo modello di agroalimentare proposto da Agrinsieme – ha concluso Guidi- che possono arrivare un forte impulso ed un contributo determinante per la ripresa economica e per il rilancio dell'intero sistema Paese". "Chiediamo che sia coinvolta l'agricoltura per tutelare il territorio dal dissesto idrogeologico. Il tema dell'acqua e delle risorse idriche è un elemento di estrema importanza e abbiamo bisogno di impianti efficienti e sostenibili". Così il presidente nazionale della Cia Dino Scanavino nel corso della Conferenza. "Dobbiamo ridurre gli sprechi delle risorse europee – ha detto - e abbiamo bisogno di aiutare le imprese agricole attraverso formazione e innovazione". "Il made in Italy è il brand dell'agroalimentare più famoso al mondo ma è anche vero che altri Paesi che non ce l'hanno vendono più di noi. Ci siamo resi conto che l'Europa ha una possibilità di crescita limitata". Così il presidente di Fedagri-Confcooperative Giorgio Mercuri. Inoltre Mercuri parla di "frazionamento" del made in Italy anche a livello fieristico. "Il mondo produttivo non può soffrire di situazioni non tranquille", prosegue poi parlando di embargo russo. Riorganizzare il sistema e la macchina amministrativa, rimborsi per i produttori che non hanno fondi assicurativi e l'anticipo dei fondi Pac a giugno anziché a dicembre. Questi alcuni dei temi annunciati dal ministro delle Politiche agricole Maurizio Martina alla Conferenza di Agrinsieme. "Stiamo lavorando a una deroga per il 2014 e per risorse da destinare a quanti non sono dotati di fondi assicurativi", ha spiegato a proposito dei danni da maltempo. "Sono già in contatto con gli assessori dell'Agricoltura di Piemonte, Liguria ed Emilia. Stiamo lavorando per una serie di misure con l'obiettivo di dare risorse anche a chi non è assicurato". "Tante cose sono state fatte - ha spiegato il ministro delle Politiche agricole – e stiamo già attuando il cambiamento". "Credo di poter dire che in questi mesi abbiamo messo in moto una grande quantità di iniziative e di riflessioni strategiche. C'è stato un cambio di passo". "E' finito il tempo in cui il piano di internazionalizzazione si faceva al Mipaaf", ha proseguito ricordando come si stia lavorando di concerto con il ministero dello Sviluppo economico. "Con #campolibero introduciamo per la prima volta la scontistica Irap, i crediti di imposta e altre semplificazioni fiscali. Noi presentiamo oggi un piano per un'anagrafe unica per le aziende agricole, un fascicolo aziendale per le imprese, la dichiarazione Pac precompilata, l'introduzione del pagamento anticipato a giugno 2015 e la domanda unificata", ha proseguito. Un sistema informativo agricolo federato basato sulle best practices di settore e su tecnologie e piattaforma open source che mette a disposizione sei strumenti per semplificare la vita a un milione e mezzo di imprese agricole". La tabella di marcia annunciata dal ministro Martina si traduce in semplificazione normativa e amministrativa attraverso un gruppo di lavoro formato da rappresentanti del ministero e delle Regioni che sarà operativo da novembre 2014 ed un percorso tecnico attraverso gruppi di lavoro Mipaaf, Agea, rappresentanti degli organismi pagatori regionali e Ismea anch'esso operativo da novembre 2014. Il completamento dei lavori è previsto per febbraio 2015 e la prima domanda Pac precompilata a marzo 2015. "Si è aperto uno spazio perché la nuova Commissione eviti la sforbiciata sul budget agricolo di 400 milioni di euro" ha concluso Martina annunciando la presentazione, con il ministero dello Sviluppo economico, di un grande progetto per l'internazionalizzazione. Nel suo intervento alla Conferenza di Agrinsieme il ministro dell'Ambiente Gianluca Galletti ha detto che "è un dato innegabile che da parte dello Stato, delle Regioni e dei Comuni c'è stata fino ad ora poca attenzione nei confronti del dissesto idrogeologico. La stima dei danni non ce l'abbiamo ma sappiamo che dobbiamo predisporre un piano molto dettagliato e con molte risorse. Abbiamo sbloccato le risorse che non si riuscivano a spendere. E' necessario spendere bene e subito quello che già si ha; si tratta di due miliardi e 300 milioni di euro. Il mio ministero ha chiesto 5 miliardi per il fondo di Coesione e altri due verranno dal cofinanziamento regionale per un totale di 7 miliardi". "Basta condoni - ha aggiunto - serve una riforma del titolo V della Costituzione perché finchè non si sa chi fa cosa non se ne esce fuori". "Io sono il migliore amico di Martina, della Guidi e della Lorenzin perché tutti vogliamo fare delle misure per migliorare l'ambiente e sostenere l'agricoltura – ha concluso Galletti - spero che arriveremo a una soluzione in tempi brevi in merito al decreto sui nitrati e punteremo fortemente sul biometano". "La quantità non è stata ancora definita ma l'orientamento è quello di incrementare le risorse per gli ammortizzatori sociali". Così, nel suo intervento, il ministro del Lavoro Giuliano Poletti. L'obiettivo, spiega poi, "é quello di avviare entro l'inizio del prossimo anno l'utilizzazione delle risorse stanziate nella Stabilità così che in Italia cresca il numero dei contratti a tempo indeterminato e diminuisca drasticamente il precariato". Dal canto suo il ministro della Salute, Beatrice Lorenzin, ha detto che "viviamo in un Paese dove vige un unico sistema di sicurezza alimentare sia per quanto riguarda le persone che gli animali . Questa unicità di sistema ci ha permesso di essere molto competitivi a livello internazionale per quanto riguarda la sicurezza dei prodotti esportati. Ci ha permesso, quindi, di essere competitivi nell'export e di ragionare su parametri di sicurezza molto più forti". Per il viceministro allo Sviluppo economico, Carlo Calenda, "non si può chiedere di semplificare gli uffici per l'internazionalizzazione con un' agenzia unica che sostenga l'export. E' un errore già fatto in passato con Buonitalia. Invece occorre unificare i fondi in un unico flusso. Il lavoro va fatto con la grande distribuzione commerciale. E' indubbio – ha proseguito -che l'agroalimentare, per quanto riguarda l'export, è cresciuto più degli altri settori. Gli Stati Uniti rappresentano il più grande potenziale di mercato. Spenderemo 50 milioni di euro per Stati Uniti, Canada e Giappone per promuovere i prodotti agricoli trovando nuovi buyer". Poi, sull'Italian sounding, ha detto che "la contraffazione non è data dalla scelta del nome, quanto dai contenuti intrinsechi del prodotto come l'indicazione geografica. Occorre lavorare sul divieto di evocazione, negoziando. Spiegheremo agli americani cosa è l'origine geografica". Con la Conferenza economica di Agrinsieme si è voluto infine sfatare anche un ultimo falso mito estremamente dannoso per il settore che purtroppo ha molta eco anche sulla stampa italiana una specie di pensiero unico: la rappresentazione dell'agricoltura come il luogo delle scampagnate delle degustazioni, del folklore georgico, dei mercatini, delle bandierine . Agricoltura italiana è economia, produzione di ricchezza, export, spirito imprenditoriale, l'impegno per l'innovazione e l'aggregazione. Concludendo la Conferenza Mario Guidi ha detto, ricordando l'ex presidente della Cia e primo coordinatore di Agrinsieme recentemente scomparso, che "con Agrinsieme si realizza il sogno di Giuseppe Politi dell'unità del mondo agricolo."

Bando della Cia per 20 aspiranti agricoltori.
Le domande vanno presentate entro il 30 novembre

La Confederazione italiana agricoltori, in collaborazione con l'Associazione Giovani Imprenditori Agricoli-Agia e con l'Associazione "Agricoltura è Vita", ha indetto un bando nazionale di concorso per l'ammissione dei primi 20 partecipanti al "Master in Apertura e Gestione di Start-Up Agricole"; un'iniziativa, questa, che consente di fornire agli aspiranti imprenditori del settore tutti gli strumenti tecnici e pratici necessari a ridurre al minimo i rischi connessi con l'apertura di una nuova impresa, affrontando nel migliore dei modi la fase di avvio dell'attività (start up). "Si tratta – ha dichiarato Clelia Cini, presidente di Agia Umbria - di una risposta ai nuovi bisogni che la società esprime, con la crescita dell'autoimprenditorialità e soprattutto con il ritorno dei giovani alla terra che ricomincia ad attirare energie, progettualità, fiducia, com'è evidente anche dal picco di immatricolazioni alle facoltà di agraria dall'inizio della crisi (+40 per cento)." Come è noto i primi due anni di un'impresa neonata sono i più difficili e quelli in cui è maggiormente necessario un supporto solido e affidabile. Proprio per questo si è deciso di realizzare un percorso di studi completo di lezioni in aula e stage in azienda, partendo dall'assunto che conoscenza del settore e innovazione aumentano le capacità delle start-up di affrontare il mercato e di crescere in termini di fatturato, export e occupazione. "Ogni giorno – ha ricordato la presidente Cini - in Italia nascono 15 nuove aziende agroalimentari; un dato sorprendente che s'inserisce nel contesto della crisi economica più grave e lunga della storia recente. In questo settore, cioè, l'imprenditoria si è dimostrata anticiclica. Eppure molto spesso l'agricoltura viene ancora percepita in termini di tradizione e staticità, ma è un errore: la "nuova agricoltura" punta molto sull'innovazione e sulla multifunzionalità, coniugando la produzione agricola alla dimensione sociale e culturale attraverso gli agri-asili, le fattorie sociali e didattiche, gli agriturismi e le agroenergie." Tutte nuove opportunità che saranno al centro del Master insieme a tanti temi essenziali per le start up: dalla gestione economica delle piccole e medie imprese alla fiscalità e alle leggi che regolano il settore, dal marketing alle strategie commerciali anche per l'export, dalla governance alle risorse umane, tutto il programma è pensato per assicurare all'aspirante imprenditore agricolo le conoscenze e le metodologie più efficaci per partire con il piede giusto. Il Master prevede una durata di 240 ore, di cui 120 in aula e 120 di stage presso un'impresa agricola Cia. Oltre le basi teoriche, ai partecipanti sarà fornito il supporto sia nell'elaborazione del proprio Piano d'impresa sia nella scelta dell'azienda per il tirocinio. A tutti i partecipanti sarà poi assicurato anche l'accompagnamento nell'individuazione di un'impresa europea presso la quale poter svolgere, opzionalmente, uno stage attraverso il Programma "Erasmus for Young Entrepreneurs". La scadenza per la presentazione delle domande è fissata al prossimo 30 novembre. Il bando e la scheda di iscrizione sono nel sito www.agia.it.
Perugia, 19 novembre 2014

Questo sito fa uso di cookies per migliorare l'esperienza di navigazione e per fornire funzionalità aggiuntive. Si tratta di dati del tutto anonimi, utili a scopo tecnico o statistico, e nessuno di questi dati verrà utilizzato per identificarti o per contattarti. Questo sito potrebbe fare uso di cookies di terze parti. Maggiori dettagli sono presenti sulla privacy policy. Questo sito potrebbe fare uso di cookies di profilazione. Maggiori dettagli sono presenti sulla privacy policy. Cliccando il bottone Ho capito, confermi il tuo consenso a questo sito di salvare alcuni piccoli blocchi di dati sul tuo computer. Per saperne di più su cookies e localStorage, visita il sito Garante per la protezione dei dati personali
Maggiori informazioni Ho capito