Macellazione dei suini, Cia Orvieto:" La visita veterinaria obbligatoria ad Orvieto non c'è"
Le attuali norme stanno creando enorme disagio agli imprenditori agricoli che sono costretti a raggiungere Terni
ORVIETO – Ad Orvieto le aziende non possono effettuare la visita veterinaria obbligatoria per consentire la macellazione a domicilio dei suini. Anche quest'anno il servizio veterinario dell'Asl Umbria 2 di Terni di Igiene degli Alimenti di origine animale a disposizione dei cittadini e aziende per consentire la macellazione a domicilio dei suini per uso familiare, rispettando una millenaria tradizione. La campagna di macellazione in accordo con la Regione, iniziata il primo dicembre e che andrà avanti fino al 31 gennaio, potrà essere effettuata solo a condizione che vengano pagati i diritti di macellazione di circa 17 euro per suino e che i visceri (lingua, trachea, polmoni, cuore, fegato e milza) vengano sottoposti a visita sanitaria solo in alcuni uffici territoriali del Ternano, ovvero a Terni, Narni Scalo, Amelia e Montecastrilli.
"La zona dell'Orvietano è stata lasciata senza l'adeguata copertura – ha detto Costantino Pacioni di Cia Agricoltori di Orvieto - . Le attuali norme stanno creando enorme disagio agli imprenditori agricoli che sono costretti a raggiungere Terni per effettuare la visita sanitaria obbligatoria post macellazione da parte di un veterinario abilitato. Tempi e costi che pesano gravemente sulle spalle dei piccoli allevatori orvietani, in un periodo già di difficile gestione". Mancanza di un servizio che, inoltre, può rappresentare il rischio di perdita di tradizioni da sempre radicate nel territorio.
"Abbiamo inviato una lettera al Comune di Orvieto e all'Asl – ha concluso il presidente di Cia Orvieto - chiedendo con urgenza l'attivazione di una postazione a Orvieto dove poter permettere la visita sanitaria per offrire un servizio importante per gli imprenditori del settore e gli orvietani, ma al momento non c'è stata data alcuna risposta".
In allegato l'articolo del Corriere dell'Umbria pubblicato il giorno lunedì 19 gennaio dove si evidenzia che le richieste di Cia sono state accolte.
Cia Agricoltori italiani dell'Umbria
Ufficio stampa
Cia Umbria è da tempo impegnata per il rafforzamento del valore etico dell'agricoltura sostenendo, anche attraverso la partecipazione a progetti ministeriali ed europei, la legalità e la dignità dei lavoratori del settore agricolo. La politica agricola europea inserendo il terzo pilastro della condizionalità sociale ratifica l'esigenza dei paesi europei di impegnarsi verso una società più equa e rispettosa della dignità della persona attraverso il lavoro regolare in agricoltura.
La condizionalità sociale infatti vuole garantire il rispetto delle norme in sicurezza sui luoghi di lavoro e del rispetto dei contratti nazionali collettivi. Nonostante ad oggi i paesi non abbiano esplicitato come questa condizionalità dovrà essere garantita dalle aziende richiedenti il contributo, l'iscrizione alla rete agricola di qualità potrebbe rappresentare un'azione formale in questa direzione.
Anche per questo, nell'ambito dei progetti PINA Q e Rural Social act , Cia Umbria invita le aziende associate a valutare la possibilità di iscrizione alla Rete agricola di qualità.
Nonostante il caporalato quale fenomeno grigio sia presente in tutti i settori economici, l'agricoltura ad oggi rappresenta ancora il luogo in cui tale fenomeno è marcatamente più evidente, inoltre, nell'immaginario collettivo il settore agricolo è ancora il primo sinonimo di caporalato. Per contrastare tale visione e per prendere una posizione netta verso il rispetto dell'uomo attraverso il lavoro, cia umbria darà alle aziende associate la possibilità di iscrizione gratuita alla rete agricola di qualità fino al 30.03.2022. Per tutte le aziende che hanno delegato Cia Umbria nella gestione del personale, paghe e contributi, basterà inviare una richiesta all'indirizzo di seguito fornito o compilare il google moduli
Ma che cosa è la rete agricola di qualità? Chi può aderire? quali i vantaggi? di seguito una scheda sulla rete agricola di qualità ed un google moduli per aderire
• RETE AGRICOLA DI QUALITA'
Riferimenti normativi
Istituita con L. n. 116/2014 modificata successivamente con la L. n. 199/2016.
Perché nasce?
Per arginare il fenomeno del caporalato nel settore agricolo in Italia, attraverso l'elaborazione di una sorta di lista delle imprese virtuose sul territorio.
A chi è utile?
• Alle imprese acquirenti per orientarsi nella scelta dei fornitori
• Alle autorità di vigilanza per indirizzarsi nei confronti delle imprese non aderenti
A cosa serve?
Per selezionare le imprese agricole (e gli altri soggetti indicati dalla normativa) che si distinguono per il rispetto delle norme in materia di:
• Lavoro
• Legislazione sociale
• Imposte sui redditi
• Imposta sul valore aggiunto
L'impresa aderente assume un migliore profilo etico e di responsabilità sociale ed acquisisce una maggiore visibilità.
Cosa comporta l'adesione alla rete?
Le aziende iscritte non sono prioritariamente oggetto dei controlli posti in essere dal Ministero del Lavoro e dall'INPS.
È rivolto a:
• Imprese agricole ex art. 2135 c.c. e secondo quanto specificato dalla circolare n. 94 del 2019;
• Attraverso la stipula di apposite convenzioni, anche ad altri soggetti (sportelli unici per l'immigrazione, istituzioni locali, centri per l'impiego, enti bilaterali costituiti dalle organizzazioni dei datori di lavoro e dei lavoratori in agricoltura, ecc.);
• Imprese non agricole con dipendenti iscritti, ai fini previdenziali, come lavoratori agricoli.
Requisiti per aderire
• non aver riportato condanne penali per violazioni della normativa in materia di lavoro e legislazione sociale, per delitti contro la pubblica amministrazione, delitti contro l'incolumità pubblica, delitti contro l'economia pubblica, l'industria e il commercio, delitti contro il sentimento per gli animali e in materia di imposte sui redditi e sul valore aggiunto, delitti di cui agli articoli 600, 601, 602 e 603-bis del codice penale;
• non esser state destinatarie, negli ultimi tre anni, di sanzioni amministrative, ancorché non definitive, per violazioni in materia di lavoro, legislazione sociale e rispetto degli obblighi relativi al pagamento delle imposte e delle tasse. Tale disposizione non si applica laddove il trasgressore o l'obbligato in solido abbiano provveduto, prima della emissione del provvedimento definitivo, alla regolarizzazione delle inosservanze sanabili e al pagamento in misura agevolata delle sanzioni entro i termini previsti dalla normativa vigente in materia;
• essere in regola con il versamento dei contributi previdenziali e dei premi assicurativi;
• applicare i contratti collettivi di cui all'articolo 51 del decreto legislativo 15 giugno 2015, n. 81;
• non essere controllate o collegate, ai sensi dell'articolo 2359 del codice civile, a soggetti che non siano in possesso dei requisiti di legge fin qui indicati.
Come iscriversi:
Inviare una email a Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.
e/o compilare il seguente google moduli GOOGLE MODULI- ADESIONE RETE AGRICOLA DI QUALITÀ
• chi ha delegato Cia Umbria per la gestione delle paghe e contributi l'iscrizione sarà automaticA
• le altre aziende, dopo aver mostrato il proprio interesse, verranno contattate per procedere congiuntamente
Cia Umbria continua con il suo impegno nella progettazione Europea rivestendo il ruolo di coordinatore del progetto Erasmus+ Milimat 2022-1-IT01-KA220-VET-000087098: Migrants Labour Insertion in Multicultural Agricultural Teams, che porterà alla realizzazione di un pacchetto formativo europeo open source rivolto sia agli imprenditori agricoli che ai migranti coinvolti in attività lavorative agricole. L'obiettivo è quello di realizzare un modello formativo che faciliti l'integrazione dei migranti nelle comunità rurali Europee.
Il progetto che vede coinvolti insieme a Cia umbria altri cinque partner europei: COAG Jaen SPAGNA, ON PROJECT SPAGNA, pistes solidaires Francia, INASO – PASEGES Grecia and Compass GmnH Austria ha iniziato il suo lavoro nel kick off meeting tenutosi a Granada lo scorso 1 dicembre che ha permesso ai partner di gettare le basi comuni su cui lavorare nel prossimo biennio.
Milimat nasce dall'esigenza di rispondere ad una serie di bisogni emergenti nel contesto europeo: da un lato il settore agricolo europeo necessita di manodopera agricola sempre più difficilmente reperibile sui territori nazionali, dall'altro lato ci troviamo di fronte all'esigenza di integrazione ed inclusione dei migranti nei vari stati europei. In questo contesto il progetto Milimat vuole promuovere una integrazione di qualità fornendo gli strumenti adatti a domanda ( aziende agricole) e offerta di manodopera ( migranti) per la realizzazione di una inclusione ed integrazione di qualità portando benefici ad entrambi e alla comunità rurale nel suo insieme.
Nel panorama italiano ricordiamo che i migranti vengono inclusi tra i soggetti svantaggiati e che possono essere ricompresi all'interno delle attività di agricoltura sociale che anche in questo ambito potrebbe svolgere un ruolo di traino verso una inclusione reale di tale target.