Limite penalizzante per strutture isolate e lontane dalla città. Già persi 1,2 miliardi (dato nazionale)

Il pres. Bartolini: "La Regione Umbria riapra il bando degli indennizzi forfettari per agriturismi e fattorie didattiche, per attutire le perdite del Natale e della seconda Pasqua di lavoro zero"

Perugia – Si riaprono finalmente le porte degli agriturismi italiani, circa 2.000 con alloggio solo in Umbria. Dopo mesi di fermo totale e perdite per oltre 1,2 miliardi di euro dall'inizio della pandemia, da lunedì 26 aprile, con il ritorno delle zone gialle, si potrà tornare a tavola all'aperto nelle aziende ricettive agricole. Ma le limitazioni sugli orari serali potrebbero pregiudicare la piena ripartenza del settore. Questa è la preoccupazione espressa da Cia-Agricoltori Italiani e Cia Umbria.
Le riaperture decise dal Governo rappresentano l'inizio della ripresa per i 24.000 agriturismi italiani e i 100.000 addetti del settore, dopo lo stop forzato di tutte le attività. Purtroppo, le scelte sull'orario serale penalizzano fortemente le strutture agrituristiche, visto che la distanza dalle aree urbane e metropolitane rende quasi impossibile la cena e il ritorno a casa entro le ore 22. Ecco perché, se la curva dei contagi proseguirà la sua discesa, anche grazie al buon andamento della campagna vaccinale, Cia-Agricoltori Italiani chiede alle istituzioni di prevedere già a metà maggio un allungamento degli orari di apertura serali.
"La situazione in cui versano gli agriturismi in Italia è drammaticamente nota. È uno dei comparti più colpiti dagli effetti del Covid -ricorda il presidente nazionale Dino Scanavino- nonostante si tratti di strutture in campagna, spesso in località isolate, con ampi spazi all'aperto per la ristorazione, in cui si può garantire facilmente il distanziamento adeguato tra clienti. Per questo, ora il settore deve poter ricominciare a lavorare appieno, in vista dell'estate e di un rilancio del turismo, anche rurale".
A questo si aggiunge l'appello alla Regione Umbria del presidente Cia regionale Matteo Bartolini: "Sarebbe utile e di buon senso che il Governo locale riproponesse il bando dello scorso settembre, per dare in maniera forfettaria aiuti economici agli agriturismi e alle fattorie didattiche. indennizzi che servono per attutire in piccola parte le perdite subite nelle festività totalmente cancellate, con prenotazioni zero sia a Natale dello scorso anno che a Pasqua 2021. Così come il Governo centrale sta facendo con i decreti Ristori e Sostegni, chiediamo che anche quello regionale si attivi subito per supportare gli operatori economici del settore turistico-ricettivo in questa complicata fase di ripartenza".

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Emanuela De Pinto
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Ingenti danni a frutta e vite: Sangiovese e Grechetto le varietà più colpite

Bartolini, CIA Umbria: "La Regione chieda lo stato di calamità naturale"

Perugia – Una gelata storica, la peggiore degli ultimi 20 anni. CIA Umbria fa il punto della situazione dopo il brusco crollo delle temperature nella notte tra mercoledì 7 e giovedì 8 aprile, con la colonnina che ha raggiunto il segno meno in diverse zone del territorio umbro, con punte fino a -8 nella piana eugubina. A registrare le difficoltà maggiori, in attesa di verifiche sull'olivo, è il settore ortofrutticolo e quello vitivinicolo, con il Sangiovese e il Grechetto che registrano un danno di produzione notevole, ma non ancora quantificabile.


Le due varietà della vite sono, infatti, le più precoci, oltre ad essere quelle maggiormente coltivate in Umbria. Nel corso delle passate settimane, quando siamo stati sorpresi da temperature elevate che anticipavano l'estate, con punte di 27 gradi, si sono visti i primi germogli. La gelata delle ultime ore, però, denuncia CIA Umbria, ha bloccato lo sviluppo delle viti nel momento più importante con il risultato, anche con un clima ottimale da adesso fino alla vendemmia, di una pianta che sarà ancora in salute ma che darà ben pochi frutti. Gli imprenditori vitivinicoli da questa mattina si sono confrontati in un tam tam di telefonate e videochiamate: una simile condizione metereologica si ricorda solo nei primi anni 2000, con una gelata tremenda che segnò in modo drammatico la produzione agricola nel Centro Italia, e un'altra, ma di minore impatto, nel 2017, sempre in aprile.


Cia Umbria sottolinea, inoltre, l'anomalia del caldo della settimana scorsa, che di certo non ha portato i benefici sperati alla vite, maturata in poco tempo per poi soccombere al precipitare delle temperature in una sola notte.


"In una situazione in cui i cambiamenti climatici sono sempre più vistosi e dagli effetti devastanti, soprattutto per il comparto agricolo, - dichiara il presidente Cia Umbria Matteo Bartolini - occorre attenzionare la Regione affinché valuti l'opportunità di chiedere al Governo lo stato di calamità naturale, così da potersi presto attivare per gli indennizzi ai produttori per i danni provocati dalle gelate. Anche con le esistenti coperture assicurative, infatti, in pochi riescono a ripararsi da tali perdite in quanto le franchigie per i danni da gelo sono ancora troppo esose. La maggior parte riesce a sostenere i costi per le assicurazioni sulle grandinate, ma non sui danni causati da gelate. E quelle primaverili sono tanto inaspettate, quanto micidiali".


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"Onorato di questo incarico che mi permetterà di rafforzare le relazioni con l'Europa, così da avanzare proposte utili al nostro territorio, per un'agricoltura migliore"

Firenze – Una nomina e un incarico di prestigio arriva da Firenze al presidente CIA-Agricoltori Italiani dell'Umbria, il tifernate Matteo Bartolini. Nell'assemblea del 17 dicembre scorso, il Consiglio dell'Accademia dei Georgofili ha conferito la nomina ad Accademico Aggregato, su proposta della sezione internazionale di Bruxelles. Un incarico che arriva dopo una lunga esperienza professionale, come imprenditore agricolo ma anche e soprattutto nella rappresentanza, vissuto ben oltre i confini regionali e nazionali, nonostante la giovane età, 45 anni, già come presidente del Ceja, il Consiglio Europeo dei Giovani Agricoltori - che racchiude 30 organizzazioni di 24 Paesi europei, con oltre 2 milioni di produttori affiliati- come vice presidente nazionale di FederBio e, di recente, anche come consulente della Banca Mondiale per la programmazione delle politiche agricole.


La Cerimonia inaugurale del 268° Anno Accademico si svolgerà in via telematica il prossimo 21 aprile e in quell'occasione Bartolini farà il suo ingresso come nuovo membro dei Georgofili. L'Accademia fu fondata nel 1753, in pieno spirito illuminista, con lo scopo di 'promuovere studi di agronomia, selvicoltura, economia e geografia agraria. È al mondo la più antica istituzione del genere ad occuparsi di agricoltura, ambiente, alimenti, e a promuovere il progresso delle conoscenze, lo sviluppo delle attività tecnico economiche e la crescita sociale'. Ad oggi, ne sono membri molti dirigenti della Direzione generale Agricoltura della Commissione Europea.


"Onorato e lusingato per questa nomina- ha dichiarato Bartolini - avvenuta su proposta della Sessione Internazionale di Bruxelles, al quale va il mio più sincero ringraziamento. Iniziare un nuovo cammino spaventa, ma ad ogni passo che percorriamo ci rendiamo conto di quanto fosse pericoloso rimanere fermi. Questo incarico andrà a rafforzare, grazie alle relazioni costruite con Bruxelles alla luce dei miei precedenti incarichi, quella rete di collaborazione e scambio costruttivo che può esserci d'aiuto e di supporto nell'avanzare proposte utili al nostro territorio, per un'agricoltura migliore. Un aggancio ulteriore per recepire più velocemente quanto accade in Europa, e per trasferire le nostre idee a Bruxelles, avendo la possibilità di attingere dall'ampia e autorevole conoscenza scientifica che ha la sua fonte nella storica Accademia dei Georgofili".

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