Valorizzare e promuovere l'uso delle fibre naturali, dall'alpaca alla seta, passando per il lino, la lana e la canapa, intese come fonte di benessere per la persona e come nuovo impulso all'economia: è quanto emerso dal settimo simposio internazionale sui camelidi in corso ad Assisi dallo scorso lunedì, fino a domani. Il seminario è ospitato, per la prima volta, in Umbria e raccoglie le testimonianze di numerosi paesi del mondo, dal Perù, alla Francia, alla Germania. Oltre 60 le produzioni scientifiche che sono state discusse, nella tre giorni, sugli animali da fibra, in particolare alpaca, lama e pecore da lana.
"L'incontro – commenta Gianni Berna, allevatore di alpaca dal 1997, a Umbertide
e associato Cia – è stato un importante momento di confronto fra paesi e problematiche diverse. E' stata anche affrontata la questione del cambiamento climatico e di quanto esso influenzi gli allevamenti di alpaca, soprattutto nelle Ande". Per Berna, il meeting ha messo in luce "una realtà sempre più emergente su cui Cia Umbria sta lavorando per rafforzare la presenza di questa filiera sul territorio".
L'iniziativa è, infatti, in linea con il progetto Tessile Umbro Naturale, promosso dalla 3A-PTA, che ha visto la collaborazione di vari partner, tra cui CIA Umbria Servizi all'Impresa S.r.l., l'Università di Camerino – Scuola di Bioscienze e Medicina Veterinaria, l'Università degli Studi di Perugia – Dipartimento di Scienze Agrarie, Alimentari e Ambientali, Assocapana s.r.l, Maridiana Alpaca S.a.s. di G. Berna & C., Azienda Silvo Pastorale di Valle Oblita Soc. Coop. Agr., Azienda Agricola Bernardo Laureti, Società Semplice Agricola La Fornace, Cardinali & C. S.p.A.
"Il progetto Tun – spiega Catia Mariani, direttore Cia Umbria – coniuga tradizione e innovazione nei filati 100 per cento made in Umbria".
Tun ha la finalità di sviluppare tre importanti filiere agro-industriali: quella riguardante le fibre di origine animale (lana d'alpaca, mohair e sopravissana); le fibre vegetali (canapa); e piante tintoree (guado) per arrivare a definire in fase prototipale quello che sarà il tessuto certificato 100 per cento umbro che mette in relazione due dei più importanti settori dell'economia regionale: agricoltura e tessile.

Perugia, 13 giugno 2017

E' stato pubblicato sul sito INAC-CIA l'avviso dell'uscita del bando di Servizio Civile 2017 per la selezione di 47.529 volontari da impiegare in progetti in Italia e all'estero. L'INAC vede finanziati 13 progetti in Italia e 1 all'estero. Tra questi c'è anche quello presentato per l'Umbria (traguardi sociali 2017 - Inac Umbria) che prevede l'attivazione di 20 volontari da impiegare presso gli uffici del Patronato. Ha durata annuale, con un impegno medio per i volontari di 30 ore settimanali su 5 giorni e un compenso netto di € 433,80.

La scadenza per la candidatura è previsita per il giorno lunedì 26 giugno p.v.   

bando SCN 2017

GRAVI PERDITE, CHIEDIAMO L'INTERVENTO DELLE ISTITUZIONI

Dopo l'attuale e persistente siccità, si stimano già i primi danni in agricoltura e la Cia del Trasimeno chiede l'intervento delle Istituzioni "che si pongano al fianco degli agricoltori". Per la presidente della Cia Trasimeno Letizia Tiezzi " in assenza di copiose piogge nei prossimi giorni si perderà tutto il raccolto. Già ora, i frutti che raccoglieremo saranno una minima parte. Nessun allarmismo, ma una ineluttabile constatazione e le Istituzioni devono sostenerci".
Secondo la presidente, "il clima asciutto, con temperature che, da almeno quindici giorni, si aggirano sopra i 30°, preceduto da un autunno e un inverno con precipitazioni quasi assenti, sta producendo i primi, devastanti, effetti. I girasoli e il granoturco sono pressoché secchi. Alcuni agricoltori sono stati costretti a distruggere il favino per assenza di frutto. Stesso problema si presenterà a breve per i cerali che sono già gialli, ma all'interno il grano, non risulta ancora asciutto e maturo".
Problemi anche per l'olivicoltura: "pensavamo a un raccolto eccellente vista la meravigliosa fioritura, ma la gelata tardiva di maggio e poi l'attuale morsa del caldo ha stretto il fiore, determinando una allegagione scarsissima".
Non va meglio ai vigneti: "la parte rimasta, a seguito della gelata del 22/29 aprile scorsi, è già in sofferenza". La presidente Tiezzi rileva che "a scontare ancora di più questa situazione, fortemente compromessa, sono quegli agricoltori che non hanno la possibilità di irrigare alcune colture come ceci, fagiolina e più in generale ortaggi e frutta. Questo perché non è stata completata la linea di adduzione dal Montedoglio: è rimasto scoperto l'invaso numero 7, in località Scopeti, a Castiglione del Lago. Se venisse realizzata, come richiesto da tempo dalla Cia l'intera linea, si darebbe a tutti gli agricoltori della zona la possibilità di usufruire di un servizio essenziale". Come se non bastasse, ad aggravare il quadro, ci sono gli ingenti danni alle colture da fauna selvatica: " alcuni agricoltori sono stati costretti a riseminare ceci, girasoli, granturco, per tre o quattro volte. E' una situazione insostenibile e chiediamo che le Istituzioni prendano immediati provvedimenti, altrimenti tutta la filiera e il comparto che l'agricoltura muove saranno compromessi.
Stiamo ancora aspettando che venga pagata da Agea la quota parte delle assicurazioni per le calamità naturali: "non ci è stata ancora rimborsata quella del 2015, per non parlare di tutti gli altri ritardi nei pagamenti del PSR". Quanto alle politiche regionali, " subiamo scelte penalizzanti per il comparto agricolo, con modifiche in corso per alcune misure del PSR, che cambiano le carte in tavola a danno di agricoltori che con grande fatica sostengono investimenti per i quali hanno assunto gravosi impegni".

Castiglione del Lago, 9 giugno 2017

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