In Umbria con Trotterell’arte alla scoperta del paesaggio dell’Orvietano
Anche quest’anno Turismo Verde, l’associazione agrituristica promossa dalla Cia, ha deciso di festeggiare l’ospitalità in campagna in concomitanza con l’arrivo della primavera. Domenica 24 marzo, infatti, si terrà la VII edizione della Giornata nazionale dell’Agriturismo con un’apertura speciale, in tutto il Paese, di tante aziende interessate non solo a far conoscere la loro offerta, sempre più ricca e varia, ma anche le peculiarità del meraviglioso territorio in cui si trovano ad operare e di cui costituiscono parte integrante e caratterizzante. “Adotta un Paesaggio”, per l’appunto, è la parola d’ordine scelta quest’anno per qualificare la Giornata nazionale dell’Agriturismo. Uno slogan che invita, in virtù dello stretto legame che da sempre unisce l’agricoltura all’ambiente e al territorio, a “vivere” i luoghi con visite guidate e passeggiate, oltre a degustarne ed apprezzarne le tipicità. E proprio in tal senso Turismo Verde Umbria ha deciso di festeggiare la “Giornata” a Ficulle, nell’alto Orvietano, in uno degli agriturismi “pionieri” dell’ospitalità in campagna nella nostra regione, La Casella. Da sempre esempio di “innovazione nella tradizione”, domenica mattina l’agriturismo La Casella offrirà una nuova opportunità per conoscere e apprezzare, divertendosi, un territorio ancora poco frequentato ma ricco di eccellenti bellezze paesaggistiche, naturalistiche, storiche e culturali. Sarà illustrato, infatti, il progetto Trotterell’arte che consiste nella possibilità di visitare il territorio su carrozze trainate da cavalli. Si tratta di una novità assoluta che ripropone, dopo un secolo, un mezzo di trasporto affascinante, la carrozza appunto, in uso fino ai primi decenni del ‘900 da parte dei ricchi possidenti. L’agriturismo La Casella intende offrire questo singolare sistema di trasporto a tutti i visitatori per promuovere una innovativa fruizione del territorio, considerata la sua ecosostenibilità ed utilità per raggiungere ed apprezzare scorci nascosti ed unici di paesaggio perfettamente sconosciuti ai più. L’appuntamento, quindi, è per domenica 24 marzo alle ore 10 in località La Casella nel comune di Ficulle, a pochi chilometri dall’uscita autostradale di Fabro.
Un “no” motivato all’installazione di pale eoliche sul monte Peglia è scaturito dalla riunione del Consiglio Direttivo della Cia di Orvieto, presieduto da Giampiero Rosati. Infatti l’analisi del progetto – che prevede la messa in opera di 18 pale eoliche di un’altezza pari a 150 metri sul crinale del monte Peglia – ha messo in rilievo il suo forte impatto su un territorio che può trovare una valida prospettiva di sviluppo solo nella tutela e nella valorizzazione di un ambiente e di un paesaggio non a caso inseriti dalla Regione in un’area protetta di particolare pregio. “La nostra decisione – ha detto il presidente Rosati nel corso dell’incontro - non deve apparire contraddittoria rispetto all’auspicio, più volte espresso dalla Confederazione, di incrementare e diffondere la produzione di energia da fonti rinnovabili. Un orientamento che ribadiamo anche in questa circostanza a patto, però, che nella realizzazione degli impianti vengano salvaguardati i princìpi della sostenibilità economica e di quella ambientale che, al contrario, appaiono stravolti dall’intervento proposto per il monte Peglia. Una realtà questa – ha proseguito Rosati – nella quale, tra l’altro, sono operanti imprese, in primo luogo quelle agrituristiche, che hanno scommesso sulla valorizzazione del territorio, del paesaggio e dell’ambiente, la cui attività risulterebbe penalizzata se non compromessa, da un’opera così impattante. Chiediamo con forza pertanto – ha concluso il presidente della Cia di Orvieto – che le autorità preposte, in particolare la Regione, la Provincia ed i Comuni interessati, impediscano la realizzazione di “questo” impianto eolico sul monte Peglia e promuovano un momento di confronto istituzionale per discutere come favorire la produzione di energia e da quali fonti rinnovabili nel nostro territorio.”
Si è tenuto a Perugia, nella sala “Emilio Sereni” della sede della Cia-Confederazione italiana agricoltori, l’atteso vertice tra Regione e Cia sulle problematiche dell’agricoltura umbra. All’incontro ha partecipato la presidente della Regione, Catiuscia Marini, accompagnata dall’assessore regionale all’agricoltura, Fernanda Cecchini; per la Confederazione erano presenti il presidente Domenico Brugnoni, il direttore generale Catia Mariani e l’ intera Giunta regionale. Nella sua introduzione il presidente Brugnoni ha evidenziato le problematiche di più stretta attualità per l’agricoltura che, anche in Umbria e nonostante il momento di grave difficoltà causato dagli effetti della crisi combinati ai ben noti problemi di mercato, si è confermata – secondo i più recenti dati statistici - vitale e con risorse importanti per contribuire alla crescita ed alla creazione di nuovi posti di lavoro. “Vale la pena, insomma – ha detto il presidente regionale della Cia - puntare con maggiore incisività su un settore che ha tenuto, seppure tra mille difficoltà, sia in termini di occupazione che di Pil. In Umbria siamo appena usciti – ha proseguito Brugnoni – da un anno particolarmente negativo anche dal punto di vista meteorologico; prima le neve, poi la siccità e infine l’alluvione dell’11 novembre hanno messo a dura prova la resistenza degli agricoltori, compromettendo l’esito delle loro attività produttive.” A tal proposito Brugnoni ha chiesto che siano attivate con urgenza tutte le azioni volte ad indennizzare gli imprenditori alluvionati e a mettere in sicurezza le principali infrastrutture danneggiate - alvei fluviali, casse di espansione etc. - per evitare il ripetersi di tali eventi catastrofici. Successivamente il presidente della Cia dell’Umbria ha invitato la Regione a mettere in campo iniziative nei confronti di tutte le Istituzioni europee affinchè non vi sia una soluzione di continuità tra la vecchia e la nuova programmazione delle risorse e sia resa più rispondente alle esigenze degli agricoltori la riforma della Politica agricola comune (Pac) per il periodo 2014-2020, attualmente in fase di avanzata discussione. Brugnoni ha messo in evidenza, quindi, la necessità di una tempestiva approvazione degli atti normativi e di programmazione per il settore, da tempo attesi dal mondo agricolo umbro; si tratta, in particolare, del Piano zootecnico e di quello vitivinicolo, ma anche della nuova legge sull’agriturismo. Infine il presidente regionale della Cia ha ringraziato la presidente Marini e l’assessore Cecchini per la disponibilità sempre dimostrata ad affrontare e risolvere con concretezza i problemi di un settore sul quale puntare con decisione per lo sviluppo dell’economia regionale con particolare attenzione alla necessità di mettere in campo azioni di snellimento e semplificazione delle tante procedure burocratiche che interessano il settore primario. In Umbria l’agricoltura, ha detto per parte sua l’assessore regionale Fernanda Cecchini, “rappresenta uno dei principali punti di forza non solo dell’economia, ma anche del tessuto sociale, così come è parte fondamentale dell’ambiente e del paesaggio. Dunque, l’agricoltura è un imprescindibile presidio del territorio che dobbiamo difendere e valorizzare nelle sue vaste e variegate componenti. L’agricoltura che produce, che dà lavoro, che conserva ambiente e insediamenti umani e produttivi è quella che va difesa. Quanto alle specifiche questioni poste dai rappresentanti della Cia sui molti temi che riguardano il mondo agricolo umbro l’assessore Cecchini ha dato assicurazione che presto la Giunta regionale varerà il nuovo Piano zootecnico che dovrà meglio definire “dove e come si deve allevare”; così come si stanno ultimando le fasi partecipative del Piano vitivinicolo con il quale la Regione Umbria intende valorizzare ancor di più la “risorsa vino” puntando ad una politica che, pur nelle diversità dei territori e delle produzioni, “deve saper affermare il marchio ‘Umbria’ come brand unico per poter meglio promuovere in Italia e nel mondo il vino umbro”. Per ciò che riguarda il settore dell’agriturismo l’assessore Cecchini ha ribadito che è intenzione della Regione preservare questo comparto da attività che troppo spesso si discostano dall’originario ed originale modo di svolgere in Umbria l’agriturismo: “stiamo lavorando, anche in raccordo con le associazioni di categoria, per definire una riforma della legge sull’agriturismo che punti essenzialmente a difendere proprio le attività agricole all’interno delle quali si svolge quella agrituristica, sapendo che si dovrà anche poter fare sintesi con le esigenze del settore più squisitamente turistico. Per questo nei prossimi giorni convocheremo un tavolo comune tra settore agricolo e turistico affinché insieme si possa decidere per scelte che possano essere utili e positive per l’intera economia umbra.” Concludendo i lavori dell’incontro la presidente Marini ha voluto innanzitutto ringraziare la Cia dell’Umbria per aver scelto un metodo di confronto “utile e positivo”. “E’ vero ciò che avete affermato – ha detto la presidente Marini - riguardo alla nuova fase della programmazione dei fondi comunitari 2014-2020: siamo in un momento molto importante e delicato del negoziato. Insieme dobbiamo lavorare affinché le politiche agricole comunitarie servano effettivamente a sostenere la nostra agricoltura. Dobbiamo però evitare – ed il rischio è molto alto – che vi sia un approccio eccessivamente ‘nazionale’ della nuova programmazione che schiaccerebbe e sacrificherebbe l’autonomia delle Regioni che avrebbero minori margini nell’ambito della propria impostazione. Inoltre, una gestione troppo centralistica della programmazione rischierebbe – come è già avvenuto – un utilizzo ‘sostitutivo’ delle risorse comunitaria rispetto a quelle nazionali che sarebbero ulteriormente ridotte e questo – soprattutto in un momento così negativo per tutta l’economia italiana – non possiamo permetterlo. Se guardiamo al nostro Piano rurale possiamo essere abbastanza soddisfatti per come esso ha operato e per i risultati raggiunti. Ma dobbiamo però guardare al futuro. Ad esempio dobbiamo chiedere che a livello europeo e nazionale si rafforzino le misure per favorire l’ingresso dei giovani nel mondo dell’agricoltura.” Infine, per ciò che riguarda la questione dei gravissimi danni causati dagli eventi alluvionali la presidente Marini ha comunicato che il Dipartimento di protezione civile, dopo aver effettuato assieme alla Regione Umbria tutte le verifiche, ha già trasmesso alla Presidenza del Consiglio dei Ministri lo schema di decreto per il riconoscimento dello stato di emergenza con un primo stanziamento che dovrà essere utilizzato per gli interventi di massima urgenza per la messa in sicurezza del territorio interessato dagli eventi. Successivamente saranno definite le quote spettanti ad ogni singola Regione del fondo di 250 milioni inserito nella legge di stabilità; risorse che potranno essere utilizzate esclusivamente per investimenti nelle aree danneggiate. Resta aperta la questione dell’indennizzo dei danni diretti ai cittadini, il cui riconoscimento deve essere stabilito dal Parlamento.